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Souvenir d’italie

“I Souvenir d’Italie nascono nell’ormai lontano 2004 (quest’anno festeggiamo 11 anni di musica insieme) – Mi venne quest’idea di poter formare un combo di musica acustica con l’intento di valorizzare e far conoscere la musica d’autore italiana.

Io (Gianmarco Banzi) proveniente da tantissime esperienze tra blues, swing, gli standard jazz, la musica d’autore (in gruppi come Sughè Sughessa, Modern Combo, B!folk, e infine Fragil Vida, tuttora in attività) dove avevo sempre suonato il pianoforte. Iniziai per scherzo a suonare la fisarmonica, acquistata usata, e m’innamorai di questo fantastico strumento dalla dinamica e dall’espressione trascinante tanto da poi acquistarne a breve una più professionale che mi portò poi a fare esperienze sempre più frequenti anche con band come i Tupamaros, Guido Foddis, John Strada, Marco Sforza e tanti altri con i quali ho registrato alcuni album”.

Maurizio Sgarbi, chitarra dei Souvenir d’Italie proviene  insieme a Gianmarco Banzi dall’esperienza
dei Sughè Sughessa. “Una navigata e storica formazione finalese che proponeva swing e blues americani degli anni Quaranta e Cinquanta. Una chitarra swing alla Joe Pass, a mio parere un chitarrista come ce ne sono pochi in circolazione nel suo genere.

Fabio Govoni, Appassionato di musica a 360°, una voce particolare e originale. Attualmente canta in diversi progetti, di musica originale (Bluestress) di band-tributo ( Evolution, Pearl jam tribute) e di cover band. Trova nei Souvenir d’Italie l’occasione per “imparare” un repertorio diverso, raffinato e lontano dalle precedenti esperienze; misurarsi con i più grandi autori della nostra canzone e confrontarsi con stili per lui inusuali, giorno per giorno diventa sempre più stimolante.
Questo, unito alla perizia strumentale e al bagaglio culturale dei Souvenir porta a un confronto che è una crescita continua oltre ad essere una nuova passione che cresce di concerto in concerto.

Miriam Mazzanti invece è di provenienza prettamente blues. Voce calda e sinuosa, duttile e generosa, armonizza in tempo reale qualsiasi cosa. Prima di approdare con i Souvenir d’Italie cantava solo Aretha Franklin, Soul, Motown e cose così. Quando le chiesi se voleva far parte del gruppo mi disse di non sapere se poteva essere in grado di cantare certe cose e soprattutto se le sarebbe piaciuto cantarle. Beh, passato un po’ di tempo si è cosi appassionata che oggi vuole cantare solo con noi. L’intreccio vocale che si è creato tra lei e Fabio all’interno della formazione è veramente piacevole, d’effetto e molto particolare”.

Antonio Torello al contrabbasso è un amico che in passato ha condiviso con me l’esperienza Modern Combo.Altra formazione finalese di qualche anno fa che proponeva sempre canzoni italiane con suoni un po’ più elettrici ma sempre con un’idea ricercata. Antonio è un ottimo contrabbassista, metrico preciso e di gran gusto che in una formazione senza batteria vale come oro per tenere uniti tutti noi. Anche lui proviene da esperienze nello swing e nel blues con varie band con cui ha suonato e inciso, anche se nel suo passato musicale fa capolino una formazione come gli StudioBaker dove la sperimentazione e il progressive erano le parole d’ordine. Oggi parallelamente ai Souvenir d’Italie porta avanti l’Accademia dei Fluttuanti sempre nell’ambito progressive.

Cinque persone di provenienza musicale eterogenea ma accomunate comunque dalla passione per la buona musica d’autore italiana.A tal proposito questa fu l’idea iniziale di riproporre le più belle e ricercate canzoni dei cantautori italiani (e ce ne sono molti) riarrangaindole in chiave jazzy folk con colori che talvolta possono spostarsi verso la bossa nova oppure il tango, la beguine, la ballad, lo swing….L’idea che volevamo trasmettere era quella della buona musica che veniva veicolata quando il Quartetto Cetra era il gruppo di punta delle trasmissioni del sabato sera. E pensare che quella allora era chiamata musica leggera. Figuriamoci!”.

Quindi ecco il Quartetto Cetra, Renato Carosone, Paolo Conte per poi arrivare a Ornella Vanoni, Luigi Tenco, Eugenio Finardi, Van Wood e tanti altri. Tutto questo con strumenti come fisarmonica, contrabbasso, chitarra e due voci. Insomma la musica italiana con profumi felliniani, con riferimenti
alla Dolce Vita…”.